Le Chartreuse

La Chartreuse nacque come un vero e proprio elisir… di lunga vita. Frutto del lavoro scrupoloso dei monaci certosini che trovarono 130 ingredienti.

Esiste una ricetta segreta dei monaci dell’Ordre des Chartreux fin dal 1600. Una ricetta che garantisce da secoli la produzione di uno dei liquori più apprezzati e ricercati d’Europa. Si tratta della Chartreuse, un vero e proprio elisir… di lunga vita. La storia dei distillati, tuttavia, è vecchia almeno di 7000 anni e quella della birra 6000.

Dagli Arabi ai monaci

Sebbene gli Arabi, e prima di loro gli antichi Egizi, fossero grandi maestri della distillazione, la facevano solo per ottenere medicamenti, profumi e cosmetici. Furono i monaci a ricavare per distillazione i principi attivi e curativi di erbe, piante, foglie, fiori, frutti e radici e li imprigionavano in flaconi e provette. Fu così che nacque la farmacopea, esercitata nei monasteri. Fu distillando il vino o la birra, che si ottenne l'alcol, separato dal resto della materia. Fu un grande trionfo ed ebbe un impatto fortissimo in tempi in cui le ferite da armi da taglio o da attrezzi agricoli arrugginiti erano all'ordine del giorno. Poi ecco la prima serendipity: l'alcol, conservato per qualche anno in un barilotto, cambia completamente, è buono anche da bere, dà energia, calore, convivialità.

La nascita della Chartreuse

Fu il vescovo di Lione a concedere un terreno ai piedi del massiccio della Chartreuse in alta Savoia. Lì venne edificata la prima abbazia e nascerà l'ordine dei frati certosini, rigidamente di clausura. L'ordine dei certosini crebbe molto. Ma per l'abbazia della Chartreuse in cui nacque l'ordine monastico, non furono rose e fiori. Venne distrutta due volte da frane e alluvioni e l'ordine venne sciolto prima durante la Rivoluzione francese (i monaci si dispersero soprattutto in Svizzera e riapparvero nel 1903 in Italia grazie a una nuova legge) e, in seguito, a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale, ricomparendo successivamente in Spagna. Questi monaci, a mitigare i dolori dello spirito avevano a disposizione le gioie dell'alcol. Nel 1605 il maresciallo François-Annibal d'Estrées, cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo, consegnò loro una pergamena che conteneva la formula di un elisir di lunga vita. Mission (quasi) impossible. Si trattava di 130 ingredienti fra erbe, spezie, radici e fiori, in parte reperibili sulle montagne della Savoia, in parte provenienti dal resto del mondo.

Il liquore sempre… verde

Forti delle loro relazioni internazionali e determinati ad allungare la vita all'umanità, i monaci trovarono gli ingredienti. Nel 1637 nacque l'Elixir Végétal, una "bomba" da 69 gradi alcolici che diventò, a pieno titolo, il liquore più antico del mondo. Con l'Elixir nacque anche un colore, il verde Chartreuse, assolutamente naturale, dovuto alla infusione degli ingredienti in alcol purissimo, poi ri-distillata in alambicchi tradizionali di rame. Dal 1838, la Charteuse assunse anche colore giallo, con distillato di miele, zucchero e zafferano. Vide presto la sua fortuna: divenne la madre di un grande cocktail internazionale, l'Alaska e, sulla scia del successo, nel 1963 nacque la prima versione della Chartreuse Vep (Vieillessement Exceptionellement Prolongé), oggi richiesta dai grandi intenditori.

Chartreuse Reine des Liqueurs


Lascia un commento

Attenzione, i commenti devono essere approvati prima di essere pubblicati

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e applica le Norme sulla privacy e i Termini di servizio di Google.