La storia del Gallo Nero del Chianti

Il simbolo del Chianti Classico affonda le radici in uno strano arbitrato tra le Repubbliche di Firenze e Siena…

Chianti Classico

 
Il Gallo Nero è il simbolo, ormai noto ai più, del Chianti Classico. Si tratta di uno dei vini più pregiati e apprezzati del mondo. Ispirato e trafelato, fa sfoggio di sé su tutte le bottiglie: è sempre pronto a scardinare il mondo a suon di chicchirichì. Esattamente come fece all’alba di un giorno di forte tensione nel 1200.

Il Chianti e l’importanza del vino


L’importanza che ricopre la produzione del Chianti per la Toscana e per l’Italia più in generale è fotografato da un dettaglio. Nel celeberrimo Salone dei Cinquecento a Firenze ci sono varie allegorie che riguardano la potente famiglia de I Medici, scene sulla sottomissione dei domini o sulle guerre con Pisa e Siena, oltre a ritratti vari. Ce n'è uno, in particolare, che è dedicato all'allegoria del Chianti, dove si può osservare accanto a Bacco un giovane armato che esibisce un grande scudo con un gallo nero in campo giallo, Era quello il simbolo dell'antica Lega del Chianti. Sullo sfondo si vedono poi o profili di Castellina, Radda e Brolio, orgogliose fortificazioni fiorentine che rappresentano il potere di controllo del granducato mediceo. A quei tempi la Lega del Chianti era già attiva con finalità militari e legislative e fu perfino rafforzata dopo il 1260, cioè dopo la sonora sconfitta di Monteaperti, subita e mai digerita dai fiorentini nei confronti dei senesi. Una cosa è quindi certa: il gallo come emblema del Chianti esisteva già nel Cinquecento e anche nel Quattrocento e nel Trecento. Perché dobbiamo tornare nel 1208 per questa storia.


L’origine del gallo nero del Chianti


Dopo numerosi anni di conflitti, fu deciso il confine tra le repubbliche di Firenze e Siena con uno strano arbitrato. Il confine sarebbe stato tracciato nel punto in cui si sarebbero incontrati due cavalieri, uno senese e l'altro fiorentino, una volta partiti dalle rispettive città al cantare del gallo. Ogni città scelse il cavaliere più valoroso, il migliore cavallo, e perfino il gallo che avrebbe dato il via alla competizione. Il tutto certificato dalla presenza dei notai della città rivale. I senesi scelsero un bel gallo bianco, prestante, che la sera precedente la sfida fu accudito e nutrito con mille attenzioni. Ma i fiorentini giocarono d'astuzia. Preferirono un galletto nero, non troppo imponente e lo misero presto al buio senza nemmeno farlo mangiare. E quel galletto nero cantò molto prima dell'alba. I notai senesi non poterono negare che il cavaliere fosse realmente partito al canto del gallo ma, purtroppo per loro, con notevole anticipo rispetto al canto del più pigro pennuto senese. I cavalieri si incontrarono perciò a Fonterutoli, cioè a pochi chilometri da Siena. Fu cosi che il Chianti passò sotto il potere di Firenze.


Il Consorzio oggi


Venendo quasi ai giorni nostri, nel 1924 poi fu fondato il primo Consorzio per la difesa del vino del Chianti e nel 1932 nacque il Consorzio per il Vino Chianti Classico. Il Gallo Nero ne divenne l'emblema distintivo. Si tratta di un organismo prestigioso, con oltre seicento associati che lo rendono il più grande d'Italia, e conta una superficie vitata di circa 7200 ettari.

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