Amaro Rupes Gold - Affinato in Barrique di Rovere
Miglior Liquore alle erbe 2021 al World Liqueur Awards.
"L'arancio predomina l'aroma, l'integrazione tra il dolce e l'amaro è molto ben espressa. Un profilo semplice ma molto ben eseguito."
Ingredienti: Acqua, alcole, zucchero, infuso di erbe e radici (foglie di alloro, finocchietto selvatico, liquirizia calabrese e scorza di arancio), aromi naturali, colorante: caramello.
TIPOLOGIA
Amaro
PRODUTTORE
Tuttodistribuzione
NAZIONE
Italia
GRADAZIONE
30 %
BOTTIGLIA DA
70 cl.
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LA LEGGENDA DELL'AMARO RUPES
Erano i primi decenni del Diciannovesimo Secolo. La carestia si mostrava con il suo vero volto attraverso la fame. Braccianti e artigiani erano alle strette, vessati dai signorotti delle terre e dalle tasse. Il giovane Vincenzo viveva a Roccella, ai piedi della rupe. Commerciava beni di prima necessità caricando sulle spalle la sua merce per rifornire i paesi limitrofi. Sottobanco, solo agli amici più fidati, vendeva uno stomatico di infusi d'erbe in distillato, estratto personalmente durante la notte ai piedi della rupe in cui viveva, per non destare sospetti ad occhi indiscreti. Degli ingredienti e della modalità di realizzazione custodiva gelosamente la ricetta tramandatagli dalla cara madre. Fu in una di quelle notti mentre intento a distillare che conobbe Pietro, un giovane avvocato di Roccella di distinta e buona famiglia che si incontrava per discutere, insieme ad altri amici della riviera, all'ombra della notte, a due passi dalla piccola distilleria abusiva. Vincenzo, diffidente inizialmente, accettò di far provare il suo infuso che continuò a portare di notte per alcuni anni. Non osò mai chiedere di cosa si dialogasse in quegli incontri segreti, neppure quando la confidenza fu maggiore. Aveva intuito, però, che i giovani erano poeti, sognatori, portatori e testimoni di una morale tollerante e rispettosa nei confronti di tutti gli uomini e della loro dignità. Qualche volta, dopo aver lasciato l'infuso d'erbe da degustare, sentì in lontananza Pietro chiamare il liquore "Rupes", alzando i calici all'esclamazione "Evviva la Liberà"; "Evviva la Patria". Non capì mai perché Pietro e i suoi amici da lì a poco pagarono quegli incontri con la vita, giustiziati pubblicamente. Custodì gelosamente il segreto di averli incontrati e, per paura, non produsse più il Rupes tanto caro a quei giovani. Passarono molti anni e Vincenzo, poco prima di lasciare la vita terrena, alla fine del XIX secolo, fece in tempo a strappare un'ultima promessa al figlio, non prima di avergli raccontato di quei giovani e del loro sogno di Libertà: "La ricetta di Rupes dovrà essere tramandata ma il racconto di quegli incontri dovrà rimanere un segreto almeno per un secolo"; quasi aleggiasse ancora la paura di quel Regno despota e prepotente, ormai retaggio del passato. La promessa fu mantenuta. Quella ricetta fu custodita gelosamente e tramandata da padre in figlio per quattro generazioni. Oggi, grazie alla passione per il commercio di Vincenzo, esiste nella Locride un'importate realtà imprenditoriale.